LE MIE QUATTRO REGOLE NELLA GESTIONE DEI CASI IMPLANTARI COMPLESSI

Ci sono due aspetti che principalmente possono rendere complesso un caso implantare:

  • quando la mancanza di osso ti impedisce di mettere l’impianto e
  • quando gli elementi da riabilitare hanno una forte implicazione estetica.

Unendo insieme questi due fattori vengono fuori i casi veramente difficili.

Se ci manca solo l’osso possiamo affidarci a qualche sotterfugio moderno come gli impianti corti, stretti, inclinati… tutta roba che funziona molto bene. In altri casi come nel mascellare posteriore possiamo poi usare tecniche rigenerative banali alla portata di chiunque come l’elevazione del pavimento del seno mascellare.

Ma quando ti manca l’osso e sei anche in una zona a forte valore estetico allora sono cavoli amari! O sei super sicuro di quello che stai per fare o è meglio se prendi il paziente e lo mandi da qualcun altro!

Per affrontare questi casi devi avere dei protocolli ben precisi in ogni fase del trattamento e di questo parleremo in seguito; oggi ti voglio parlare di quello che per me sta alla base di tutte le decisioni. Ti voglio parlare dei principi guida che mi indirizzano nella progettazione e nella gestione di questi casi(ni).

I PRINCIPI guidano i PROTOCOLLI e i PROTOCOLLI guidano le DECISIONI. Senza principi e senza protocolli ci troveremmo a dover ragionare per giorni su ogni singolo caso complesso rimanendo comunque poi incerti nel momento in cui decidiamo di trattarlo.

Attenzione: con questo non voglio dire che non devi pensare approfonditamente. Anzi, DEVI RIFLETTERE E STUDIARE molto bene per definire i principi e i protocolli e per aggiornarli ogni volta che ti rendi conto che qualcosa può essere migliorato. Ma poi quando sei in trincea devi sparare cazzo!! Non puoi farti le pippe mentali su ogni caso che ti si presenta davanti. I casi devono essere appunto…. casi, non casini! E se hai o avrai (magari anche grazie a qualche nostro suggerimento ?) uno studio di successo, i nuovi casi che ti si presenteranno davanti saranno decine ogni mese! Nel nostro caso sono decine ogni settimana!

E questi casi li devi chiudere con successo il più in fretta possibile, perché questo vuole la gente. GIUSTAMENTE

 1) DAI TEMPO ALLA BIOLOGIA

 

Essendo il primo principio è assolutamente il più importante! Oggi c’è la forte tendenza ad anticipare i tempi per ogni procedura chirurgica e in parte questo mi trova d’accordo perché spesso porta a grandi vantaggi. Pensa ad esempio alla sostituzione di un incisivo superiore perso per carie o per riassorbimento esterno…lo togli, metti l’impianto, fai qualcosa per evitare il collasso del volume gengivale, carichi subito e via. Pensa al vantaggio che questo dà al paziente rispetto all’approccio classico (oltre agli indubbi vantaggi estetici!). O ancora pensa alla tecnica all-on-4 nei casi di failing dentition. Togli…metti…e il paziente va a casa con i denti.

Ma nei casi che richiedono ricostruzioni ossee VERE questo approccio non lo puoi attuare. E il motivo è molto semplice

 

Devi permettere all’organismo del tuo paziente di svolgere un lavoro contro natura!

 

Lui vuole riassorbire e tu lo costringi a rigenerare. Quindi quello che deve avvenire lì sotto è molto complesso e delicato e perché possa funzionare deve rimanere quanto meno ben protetto da parte di tessuti che siano sani, disinfiammati e resistenti.

 

Ho visto decine di procedure rigenerative di colleghi fallire miseramente perché eseguite in condizioni in cui i tessuti molli non erano pronti!

 

Per cui se vuoi fare cose difficili ASPETTA che i tessuti del tuo paziente siano guariti!

 

 2) NON SCEGLIERE COMPROMESSI NELLA

     RICOSTRUZIONE DEI TESSUTI DURI

 

Prendere due bricioline magiche che ti ha appioppato qualche rappresentante scafato appoggiarle lì davanti all’impianto e metterci sopra un fogliettino svolazzante non è una procedura rigenerativa… è una cacata.

Se decidi di trattare un caso complesso non puoi partire da subito con un compromesso, almeno le fondamenta devi gettarle quanto più perfette possibili!

Quindi se non sei capace di ricostruire l’osso in maniera adeguata hai tre possibilità:

 

  • lasci perdere i casi complicati,
  • mandi il paziente a qualcuno che ti ricostruisce l’osso e poi fai il resto, oppure
  • (ed è la soluzione che vivamente ti consiglio) impari a rigenerare l’osso in maniera adeguata.

 

  1. Per il secondo e il terzo punto sono a tua completa disposizione! ?

 

 3) AUMENTA SEMPRE I TESSUTI MOLLI

 

 

I tessuti molli perimplantari devono avere due funzioni fondamentali:

 

  • Permettere al paziente di mantenere una buona igiene.
  • Fornire un’adeguata ESTETICA ROSA alla riabilitazione

 

Ci serviranno quindi dei tessuti che siano di buona qualità e che siano abbondanti, spessi, per poter compensare le carenze che potranno derivare dalla ricostruzione dei tessuti duri.

 

Quindi metti mano al bisturi e spiega al tuo paziente che il suo palato ti serve, non ne puoi fare a meno!

 4) LIBERA LA TUA PROTESI DAL GIOGO DEL

     METALLO E FIDATI DELL’ADESIONE

 

 

Ecco, se fino ad ora era andato tutto bene mi sa che qui sono riuscito a far incazzare qualcuno!

 

Mettiamola in questo modo.

Per milioni di anni ci si è spostati solo a piedi. Poi qualcuno ha capito che la ruota girava e il legno galleggiava, da quel momento ci si è spostati per decine di migliaia di anni con carri e navi. Meno di trecento anni fa sono arrivate le locomotive a vapore e poco più di cento anni fa il motore “a scoppio”; per quanto riguarda gli aerei, Edgar Buckingham, dell’ufficio brevetti statunitense, pubblicò nel 1923 un rapporto dove era presente dello scetticismo sulla competitività economica dei nuovi propulsori in rapporto con quelli ad elica alle basse altitudini e velocità dell’epoca: “non sembra esserci attualmente alcuna prospettiva, in questo tipo di propulsione a getto, di raggiungimento di un qualche valore pratico” .

 

 

Oggi i materiali metal-free hanno un’incidenza di complicanze paragonabile alla metallo ceramica ma in compenso consentono un’ESTETICA MOLTO SUPERIORE, e UN APPROCCIO DRAMMATICAMENTE PIU’ CONSERVATIVO SUGLI ELEMENTI DENTALI DA RESTAURARE.

 

NON SEMPRE FACENDO QUELLO CHE SI è SEMPRE FATTO SI VA NELLA GIUSTA DIREZIONE!!

 

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